Territorio

Il territorio di Orsomarso


Descrizione

Geografia

Questo piccolo comune dà il nome alla Catena montuosa dell'Orsomarso, che costituisce l'espansione sud-occidentale del Parco Nazionale del Pollino, contribuendo a farne uno dei parchi nazionali più estesi d'Europa.

Questo complesso montuoso che con la sua cima più elevata (il Cozzo del Pellegrino, m 1987 s.l.m.) sfiora i 2000 metri, è stato accostato al Massiccio del Pollino per alcune analogie che ne attestano l'unicità rispetto ad altre montagne vicine. Tra queste la più evidente è costituta dalla esistenza, soprattutto lungo le impervie pendici della Montea (m 1825 s.l.m.) del Pino Loricato che caratterizza con la sua esclusiva presenza, in Italia, il parco nazionale di cui fa parte, testimoniando dell'antico collegamento tra l'Italia meridionale ed i Balcani, attraverso il Mare Adriatico, quando i suoi fondali, durante le ere glaciali, non erano completamente sommersi e costituivano un corridoio preferenziale di scambio di flora e fauna tra i due versanti.

Altre caratteristiche comuni si ritrovano nelle specie faunistiche (lupo, lontra, Aquila reale), nella purezza delle acque dei suoi torrenti, in ispecie l'Argentino, nella difficoltà di collegamenti viari tra versanti contigui, data la ripidità e la asprezza di molti versanti, spesso inaccessibili se non si è provetti scalatori, tutti fattori che esaltano la naturalità dei luoghi preservando gli antichi ecosistemi da rischi di alterazioni profonde.
- Fonte Wikipedia.

 

Luoghi di interesse naturale

Questo comune è sede della Riserva Naturale Orientata "Valle del Fiume Argentino", pertanto costituisce il punto di partenza ideale per molti itinerari escursionistici che si possono svolgere in questa porzione del Parco nazionale di cui fa parte. Tra questi si possono evidenziare il trekking lungo le gole del torrente Argentino o l'emozione delle discese in canoa o del "rafting" lungo le rapide del vicino fiume Lao. Si tratta di una delle aree più affascinanti del sud Italia. La natura selvaggia domina incontrastata con boschi ricchissimi di una vegetazione tra le più varie, dove spicca il pino loricato, ed una fauna che ospita gli ultimi esemplari di capriolo autoctono. Il soprassuolo vegetale è costituito da un'eccezionale varietà di tipologie. Bosco ceduo, alto fusto, alta e bassa macchia mediterranea si alternano senza soluzioni di continuità su tutto il territorio, con centinaia di essenze diverse che rappresentano un po' tutta la flora arborea ed arbustiva delle varie regioni mediterranee. A partire dal pino loricato, che vegeta lungo i confini nord-orientali, si possono trovare: il faggio e l'abete bianco, che scendono fino ai 200 metri di quota nelle innumerevoli vallette che interessano l'orografia della riserva; frassino maggiore e minore; cerro; acero montano e opalo; carpino bianco; ontano napoletano e nero; nocciolo; noce; ciliegio selvatico; castagno; leccio; maggiociondolo; farinaccio e numerosi salici, distribuiti ovunque nella valle dell'Argentino. E ancora: le ginestre, di Spagna e dei carbonai, il ginestrone, l'erica arborea e scoparia, il corbezzolo, il mirto, il sambuco, il lentisco, la fillirea, il ginepro comune ecc. Grazie a questa mescolanza ed ai vari habitat che si vengono a creare, anche la fauna che popola la riserva è ricca e varia. La presenza di gran lungo più importante è quella del capriolo autoctono. Gli ultimi esemplari di questa specie, indigena delle montagne appenniniche calabresi, vivono in un comprensorio molto limitato di cui la valle dell'Argentino è il cuore. La sua presenza è attualmente stimata in alcune decine di capi. Sono inoltre presenti cinghiali, volpi, lepri, faine, martore, donnole, ricci, scoiattoli neri, numerose specie avicole con importanti colonie di rapaci diurni e notturni.

- Laghetto di Tavolara.

- Cascata Ficara.

- Pietra Campanara, un parallelepipedo di roccia alle pendici del Palanud;

- Sorgenti: Canale Tufo, Suglie Maretto, Ceraseo, Quagliarone;

- Fiume Argentino;

- Grotta madonna di Lourdes. La statua è posta in una grotta ricca di stalattiti. Notevole anche la visuale panoramica.

 

Luoghi di interesse storico, artistico e culturale

a) Chiesa di S. Maria di Mércuri, del secolo X. La chiesetta è l'unica testimonianza dello scomparso abitato di Mercourion, di origine altomedievale, e degli cenobi ed eremi che lo circondavano in epoca medioevale. Formata da un'unica navata e con un'abside semicilindrica. Lungo le pareti ci sono sedili in muratura che utilizzavano gli antichi monaci greci (basiliani). Vi si trova una statuetta della Madonna, plasticata in manta di gesso, in cui si fondono gli attributi della madonna Odigitria e della madonna Coronata.
b) Parrocchia di S. Giovanni Battista, nella piazza centrale del paese, costruita nel sec. XVII sui resti di una cappelle medievale. All'interno due tele con due Sante incoronate da angeli di Francesco Antonio Collimodio, pittore locale del '600 e numerose altre tele dell'arte del '600 e '700 meridionale. La chiesa contiene otto altari in marmi policromi del XVIII secolo, un organo dipinto ed un coro ligneo.

c) Frammento del portale lapideo scolpito, XII sec.

d) Colonna mozza, quale basamento sacrificale, di epoca romanica;

e) Grotta di S. Michele o dell'Angelo ed eremo di S. Nilo, località Timpone Simara;

f) Ruderi del Castello di Mercurion X sec. si hanno notizie del fortilizio fin dagli inizi del secolo XIV;

g) Mulino ad acqua, nei pressi della chiesetta di S. Leonardo;

h) Cappella di S. Cosimo di origine bizantina;

i) Convento Francescano edificato su resti di Cenobio Basiliano del X sec. circa, fondato nel 1610, venne chiuso dopo il terremoto del 1783;

l) Chiesa di S. Leonardo e resti di cenobio basiliano del X sec, già intitolata a S. Sofia;

m) Grotta di S. Michele o dell'Angelo ed eremo di S. Nilo, località Timpone Simara;

n) torre dell'orologio con punto panoramico.

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